Cheloidi e cicatrici ipertrofiche in dermatologia

a cura del dr. Antonio Del Sorbo - Specialista in Dermatologia e Venereologia
antoniodelsorbo@libero.it
I Cheloidi di Alibert
A volte una ferita anche apparentemente banale, guarisce
lasciando una cicatrice voluminosa, rossastra e soprattutto
antiestetica.

I cheloidi sono cicatrici abnormi che possono far seguito a intervento chirurgico (es: tiroide, mammella, etc) e questo un trauma cutaneo, come piercing, ferite chirurgiche, lesioni non dipende dal medico o dalla qualità dell’intervento, ma Di questa patologia vi sono ampie descrizioni già nei papiri Ciò si verifica perché il trauma cutaneo induce in quel sog- egiziani, ma il termine “cheloide” (dal greco = simile alle getto predisposto, una cicatrizzazione abnorme.
chele del granchio) fu coniato nel 1806 dal dermatologo L’asportazione di tale lesione, con buona probabilità indur- rebbe un nuovo trauma, innescando un nuovo ed abnor-me processo cicatriziale, con formazione di un cheloide più Inizialmente il cheloide si presenta come una normale cicatri- ce, ma in seguito si rileva e si estende, superando i limiti della Per questo motivo la gestione del paziente affetto da cheloidi lesione iniziale. Questa patologia è causata da un’eccessiva è prevalentemente di tipo conservativo. Il medico presuntuoso proliferazione di fibroblasti nel derma profondo, con produ- che attribuisce il cheloide alle errate tecniche chirurgiche zione di grosse quantità di collagene, che gli conferiscono utilizzate dal suo predecessore spesso produce con un nuovo intervento un cheloide più grande di prima.
L’impatto estetico e soprattutto psicologico del paziente è I cheloidi presentano una superficie liscia, traslucida e priva
enorme, davanti ai risultati deludenti della maggior parte dei di peli. Nella fase iniziale sono molto vascolarizzati (colorito trattamenti disponibili. Non vi sono al momento tecniche in rosso intenso), poi diventano rosa pallido. grado di “cancel are” per sempre i cheloidi, ma ciò nonostante Le forme più frequenti in dermatologia, sono quel i da piercing vi è la possibilità, sotto la guida del proprio dermatologo di al ’orecchio, quel i che fanno seguito al parto chirurgico (taglio migliorarne l’aspetto (es: riduzione del volume, appiattimento e schiarimento della lesione e raramente anche scomparsa da manifestazioni acneiche localizzate in queste aree E’ più facile ottenere un miglioramento su un cheloide di
recente insorgenza piuttosto che su uno di vecchia data. Tra le tecniche utilizzate vi sono la crioterapia con azoto liquido e l’applicazione domiciliare di lamine autoadesive di poliure- tano. Il Dermatologo al momento della visita può suggerire a seconda dei casi l’applicazione di prodotti specifici (es: creme a base di allantoina, cerotti medicati al cortisone, Le infiltrazioni intralesionali di triamcinolone praticate dal dermatologo con la tecnica della microtunnelizzazione,
possono talora ridurre le dimensioni del cheloide, soprattutto se precedute da crioterapia. L’impiego di farmaci topici come tacrolimus, pimecrolimus, ginpent e imiquimod è ancora in fase spe-rimentale. La luce pulsata a 560 nm, può avere un’azione solo sul a componente vascolare (parziale schiarimento della placca). La semplice asportazione chirur-gica può essere seguita invece da recidive di maggiori dimen-sioni e sono allo studio protocolli che fanno seguire al trattamento ablativo, la radioterapia. Rischi, benefici ed alternative ad ogni trattamento vanno chiariti con il proprio medico al momento del a visita specialistica.

Source: http://www.ildermatologorisponde.it/files/I%20cheloidi%20in%20Dermatologia.pdf

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