JoeMeich Ministero dell’Informazione Esser Imperial Caffè Letterario Editore Prefazione
In onore della festa della Costituzione (27 Ottobre) viene pubblicata questa raccolta di pensieri, che rispondono ad una semplice domanda… “Cosa significa per te essere imperiale?”. Purtroppo la partecipazione è stata bassa, 9 cittadini… anzi patrioti hanno risposto al mio appello e mi hanno inviato la loro risposta. e sono (oltre a me):
- Ippopotamino - Genideus - Duck Luca - Psicopatico - Conte di Ospitaletto - Hoffa - Shade - Manolo - Jay LSD
A loro nove vanno i miei più sentiti ringraziamenti per aver dimostrato di essere legati alla nazione e di credere in lei. E’ stata lasciata libertà di esprimersi attraverso la scrittura (italiano, imperiale o entrambi), i video, le vignette, ecc… Purtroppo però speravo di raggiungere almeno le 15 partecipazioni, ma così non è stato, e la cosa che mi è dispiaciuta di più è la non partecipazione di personalità che occupano incarichi istituzionali. A loro va un mio appello a riflettere… perché non avete partecipato? Credete in questa nazione? Siete dei veri imperiali? Non voglio dilungarmi ancora… auguro a tutti una buona lettura… e buona festa della Costituzione.
JoeMeich Ministro dell’Informazione - Ippopotamino - Genideus - Duck Luca - Conte di Ospitaletto - JoeMeich - Psicopatico E. Ippopotamino “La cosa che mi ha spinto a diventare cittadino Imperiale (purtroppo non sempre attivo) è stata la necessità di avere un ideale, un motivo per cui lottare per difenderlo(certo stiamo su internet però.). Ecco, secondo me essere imperiali vuol dire far parte tutti di una grande famiglia,in questo caso di una nazione, che anche se virtuale, ci unisce come suoi cittadini, in cui, nonostante gli scambi di battute e a volte (relativamente poche) di insulti, ci riconosciamo come un unica nazione.” Genideus “Quando il 30 novembre 2006, tra lo scettico, il divertito e il preoccupato, ho inviato all’Imperatore la fatidica e-mail che mi avrebbe reso definitivamente cittadino imperiale, ero poco più che un ragazzino, appena entrato nell’adolescenza che ancora non aveva “problemi” quali il baffo, la barba, la voce altalenante e che aveva iniziato il liceo classico da circa due mesi. I primi giorni quasi dimenticai di essermi iscritto, o meglio, volevo far finta di dimenticare. La mia proverbiale timidezza mi aveva proposto di lasciar cadere tutto, certo che se non avessi dato seguito alla richiesta di cittadinanza (richiesta mostrata con orgoglio goliardico a mio fratello minore) non sarebbe successo nulla. Ma qualcosa mi spinse ad andare avanti: “Vediamo che succede”, mi dissi quel 2 novembre, quando cominciai la mia esperienza da imperiale frequentando l’homepage del sito e scegliendo quello che ancora oggi è il mio partito, la CRLD, e cominciando a scrivere proprio nella sezione del forum ad esso dedicata, chiedendo, con infantile slancio, prima l’iscrizione al partito, poi dichiarando di volermi candidare. I commenti entusiastici dell’Imperatore, di Digialu, di Giona, di Vota mi riempirono di pudico orgoglio e di voglia di fare. Oggi, a distanza di un anno, dopo ben due Natali imperiali, quel giovane, timido ragazzino è diventato un ragazzo normale come tanti altri, con le sue ansie, le sue paure e le sue gioie personali. Tra queste, merita grande spazio la mia vita da imperiale, che ora mi vede addirittura Primo Ministro con un onorevole passato da giornalista, deputato e collaboratore ministeriale. Mi sono perso un po’ nei meandri del discorso: per tornare dunque alla domanda originale, per esperienza personale dico che essere imperiali è crescere mentalmente e spiritualmente, è perseguire la libertà ad ogni costo, è imparare a conoscere le persone e, ma è meno importante, la politica e i suoi meccanismi. Ho abbracciato Impero e la sua idea quasi per caso, oggi la abbraccio per la libertà e la voglia di fare, sapere, conoscere che anima i cittadini e l’idea imperiale stessa. Se oggi sono come sono, un po’ lo devo anche ad Impero. E ne vado fiero. --------------------------------------------------------------Quando le 30 de novembre 2006, fra le incredule, le divertite e le preoccupate, expediva al Imperator le multo importante e-mail que me habeva rendite definitivemente citatano imperial, esseva pauc plus que un garsillo, a pena entrate in le juventute qui nondum habeva “problemas” qual le mustachio, le barba, le voce cambiante e qui habeva cominciate le quarte gymnasio da circa duo menses. Le prime dies quasi oblidava de me esser inscribite, o melio, voleva simular de obliare. Mi solite timiditate me habeva suggerite de lassar cader tote, secur que si non haberea dar continuation al requesta de citatanantia (requesta ostendite con vanitate a mi fratre minor) non haberea evenite nihil. Ma alique induceva me a vader in avante: “Vide que eveni”, me diceva cello 2 de novembre, quando incipiva mie experientia da imperial frequentando le homepage le sito e seligendo cello que es ancora hodie es mie partito, le CRLD, e incipiendo a scriber justo nel parte del forum a illo dedicate, rogando, con infantil impeto, antea le inscription al partito, deinde proclamando de voler presentar me al electiones per le Magne Consilio. Le reactiones gaudiose del Imperator, de Digialu, de Giona, de Vota impleva me de pudic orgoglio e de appetito de facer. Hodie, a distantia de un anno, postea ben duo Natales imperial, cello juvene, timide garsillo ha divenite un garson normal como tante alteres, con su anxietates, su timores e su delicias personal. Fra istas, mere grande spatio mi vita de imperial, que nunc me vide mesmo Prime Ministro con un onorabile passato de jornalista, deputato e collaborator ministerial. Me ha disviate un pauc nel meandros del discurso: ergo per reverter al question principal, per experientia personal dice que esser imperial es crescer mentalemente e spritualemente, es persequer le libertate a omne costo, es apprender a cognoscer le personas e, ma es minus importante, le politica e su mechanismos. Ha imbraciate Impero e su idea quasi per aventura, hodie la imbracia per le libertate e le appetito de facer, saper, cognoscer que anima le citatanos e le idea imperial ipse. Si hodie es como es, un pauc lo debe etiam a Impero. E de id va fer." (per volontà di Genideus , nel testo in lingua imperiale è stata adottata la grafia senza le "caratterizzazioni") Duck Luca “Cosa ci ha spinto ad essere imperiali? Perchè, con tutto quello che si può trovare nella vita, lo siamo diventati? Scartata l'ipotesi "spingitori di imperiali", ognuno ha trovato le sue motivazioni, il suo incentivo ad imbarcarsi in Impero, con tutte le conseguenze. Qui posso chiaramente parlare solo della mia esperienza, delle mie opinioni, ed è quello che intendo fare. Io fui invitato, ormai quasi 3 anni fa, da un cittadino imperiale. Questo era theallapesca che, propagandista di fama allora come oggi consolidata, aveva forse trovato il modo per rendere Impero come qualcosa di avventuroso, quasi cavalleresco e utopistico. Forse fin troppo convinto in questa sua visione, theallapesca se ne andò un anno dopo. La realtà della micronazione infatti è diversa, Impero non ha quasi mai avuto le caratteristiche dell'avventura, del sogno, ma sempre più spesso ha preso quelle della fatica, del lavoro e dei progetti da portare avanti in pochi, seguendo obiettivi visibili solo da lontano e che spesso non accennano ad avvicinarsi. Perchè quindi essere imperiali? C'è una sorta di fascino misterioso che sta dietro a tutta la micronazione, un meccanismo che forse per l'idea di base (la libertà), forse per i personaggi che vi si sono mossi (andando a costruire una storia intrigante), forse per il bisogno di trovare un'identità personale sì, ma anche nel contesto comunitario, ha stregato quelli che poi sono diventati i cittadini imperiali. L'essere in Impero non è spiegabile scientificamente, sembrano quasi effetti di un filtro d'amore dalla misteriosa formula ma altrettanto misteriosamente efficace. Spiegare tutto con una reazione agli stati territoriali? Lo può essere per un certo periodo di tempo, per certi cittadini, ma è fin troppo chiaro che la soluzione finale è ben distante da questa ipotesi. L'alone di mistero intorno all'essere imperiali quindi rimane, perchè è pur vero che ognuno avrà trovato le sue motivazioni, ma sono convinto che ce ne sia una che ci abbia condotti qui tutti. Quale? Bella domanda, quello che è certo è che ci ha fatto scoprire qualcosa di grandioso: Impero.” Conte di Ospitaletto “Non è facile dire in poche righe cosa significa per me essere imperiale. Significa molte cose, che cercherò di elencare il meglio possibile. Sicuramente significa impegnarsi in e per questa realtà che è Impero. Un impegno che comporta scelte, tempo, ma che viene spesso ripagato da grandi soddisfazioni, non solo per i risultati che posso ottenere io come singolo, ma soprattutto per i successi che riporta la micronazione tutta nel suo insieme. Significa cercare di dare il meglio di sé, in ciò che mi piace e in ciò che non appartiene ai miei interessi, ma che fa parte della vita imperiale. Significa passione, perché senza di questa non avrebbe senso nulla di ciò che si fa. Significa entusiasmo, ovvero cercare, senza perdere la calma, di contagiare gli altri con la stessa nostra passione. Significa relazioni, incontri con gente diversa e nuova, con la quale scambiare e condividere emozioni, fatiche e successi, e con la quale può nascere un sincero vincolo di amicizia. Significa seguire e perseguire un ideale, che non è solo il nostro ma quello che ci accomuna agli altri cittadini. Significa allegria, che non manca mai e che rende il clima sereno e senza tensioni. Significa libertà, parola spesso abusata ma che in Impero trova una realizzazione. Significa infine essere, e non sembrare, mascherarsi, ma vivere per quello che si è, con i propri difetti e i propri pregi, cercando di riconoscere i primi e condividere i secondi. Ecco cosa significa per me essere Imperiale.” “Cosa vuol dire essere Imperiale per me? Far parte di un qualcosa di grande in cui ognuno se dotato di buona volontà può mostrare le sue capacità. Dove non vieni certamente schedato per le tue convinzioni politiche per quanto bislacche possano essere. Come divenni imperiale? Per caso, debbo ammettere di averci messo tempo a capire cosa veramente volesse dire essere imperiale. Ed ora che lo so sono molto felice di essere stato fortunato.” “Il 28 agosto del 2005 risposi ad una domanda simile a questa, con queste parole: “UN MODO NUOVO DI ESPRIMERE SE STESSI Ci sono molte cose nella vita che si considerano superflue, come gli svaghi che ci concediamo di tanto in tanto,o come alcune esperienze fatte per gioco e curiosità…. ma ve ne sono altre invece che sono necessarie e utili, e fra queste il bisogno dell’individuo di far parte di una comunità, di essere un elemento del tutto singolare e unico di una più grande entità, come un pezzo che non può mancare di un puzzle. Questo bisogno nel quotidiano viene però spesso rimpiazzato dalla frustrazione di sentirsi uno fra tanti, un’ inutile qualunque, mischiato nella massa e privato di identità. Eppure per costoro c’è un altro mondo, una vita alternativa: quella Virtuale, che partendo dagli spunti del mondo reale ha saputo creare se stessa, nel nostro caso come micronazione quintomondista, rivendicando la propria indipendenza e sviluppando cultura e caratteristiche proprie sebbene con un esiguo numero di adepti. Ed è per queste sue peculiarità che ogni membro è prezioso, chiamato ad esprimere, condividere e lottare per degli ideali comuni, ad essere Cittadino con la maiuscola, in grado di guardare con occhio critico ciò che lo circonda, imparare dai propri errori e ascoltare l’altro. Per tali motivi che io, Cittadina, mi sento privilegiata di far parte di questo progetto che rappresenta una prova di crescita e di espressione della mia individualità nonché di tutti gli Imperiali.” Sono passati 3 anni da allora, anni in cui ho visto andare avanti la nazione, l’arrivo di nuovi cittadini ed il ritiro di altri, mi sono sempre di più inserita nella comunità, ho fatto vedere agli altri ciò che sapevo fare ed ho apportato il mio contributo seppur piccolo alla crescita della nazione, e non ultimo ho conosciuto delle persone davvero eccezionali che ancora oggi mi convincono del fatto che la mia nazione virtuale è migliore di quella reale, ho scoperto che 4 chiacchiere tra imperiali sono meglio dei pettegolezzi del bar sotto casa, che possono coesiste impegno e serietà alla voglia di scherzare e che i “giovani” non sono dei perdenti o dei “bamboccioni” ma delle teste pensanti che sanno rimboccarsi le maniche per creare qualcosa di concreto, ho visto la loro dedizione, il loro crederci per davvero il loro modo di essere imperiali che io condivido. Per tutto quello che a parole non si può esprimere: (http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog ) Le 28 augusto del 2005 io ha respondite a un demanda similar a ista kon istas parolas: "un modo nove de exprimer se ipse hik es multe kosas in le vita que se konsidera superflue, komo le distraktions que hik koncede de tanto in tanto, o komo alkun experientias face per joko e kuriositate. ma ibi altere in vice que es necesse e avantajose fra istas le besonio del individuo de esser parte de un kommunitate, de esser un elemento singular e uniko de un plus grande entitate, komo un peca que non pote mankar de un puzzle. Isto necessitate nel quotidian veni tamen sovente substituite da le frustration de sentir se uno fra tante, un inutile quequnke, miscite nel le massa e private de identitate. Tamen per istos il ibi es un altere mundo, un vita alternativa: cella Virtual, que partindo da le okkasiones del mundo real ha sapite krear se misme, nel nostre kaso komo mikronation “quinte mundisme”, revindikando le proprie independentia e developpando cultura e karakteristik proprie ben que kon un exigue numero de sequaces. E es per istas sue partikularitate que omne membro es precose, advokate a exprimer, divider e luktar per ideal kommun, a esser citatano kon le “maiuscole” in grado de guardar kon okulo “kritico” id que lo cirkumfere, apprender dal proprie errores e askoltar le altere. Per tal motivos que io, citatana, sentir me le privilejo de esser parte de isto projecto que il riepresenta un proba de krescita e de expression del mie individualitate ma anque de totes le citatanos imperial.” Il es passate 3 annos da postea, annos in qui io ha vide vader in avante la nation, le arrivata de nove citatanos e le retiro de altres, me es semper plus inserite ne le kommunitate, io ha face vider cello que io sapeva facer e io ha apportate le mie kontribution ben que parve a le krescita del nation e non ultime io ha kognoscite del personas vermente excepitional que ankora hodie me konvince del facto que le mie nation virtuale es melior que cellas real, io ha diskoperite que 4 parolas tra citatanos imperial es melior que del kommatrajes del bar sub domo; que il pote ko-exsiste dilijentia e serietate kon le appetito de burlar e que le juvene non es perdente o “bamboccioni”, ma illos es kapite pensante que illos sape accomodar se le reverso per crear qualkosa de konkrete, io ha vide le lore zelo, le lore haber le konviktion de isto, le lore modo de esser imperial que nos possede in kommun. Per tote cello que le parolas non pote exprimer: (http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog ).” “Per me essere imperiale è una sfida. Significa farmi beffe degli sberleffi dei poveretti che non capiscono la nostra serietà e i nostri obiettivi, e andare avanti per la mia strada insieme ai miei fratelli. E sono certo ( come già accaduto ) che potrò togliermi più d'una soddisfazione.” “Mi piace l'idea di essere imperiale perchè è uno dei modi per coltivare le mie utopie. Impero per me è una piattaforma (non nel senso puro del termine) dove volenti o nolenti si svolge una vita, anche se magari non in un aspetto completo, fatta da persone che un'utopia benomale la vogliono mandare avanti. Conoscere e stare bene con altra gente, interagire confrontandosi con chi ha avuto esperienze socialmente diverse dalle mie, la ricerca della libertà, capire alcuni meccanismi delle società (per esempio quando si discute della dittatura venezuelana) e poter scherzare con gli altri: è questa la semplicità che mi ha colpito. E chi dice poi che una cosa lontanamente immaginabile non possa realizzarsi?” JoeMeich “Essere imperiale per me è il far parte di un grande obiettivo comune, un sogno di indipendenza, di amicizia… Tutti i cittadini, ognuno con le sue passioni rendono una parte di loro ad Impero. Uno straniero che si imbatte nella nostra nazione cosa nota… una cittadinanza attiva che si occupa non solo di politica, ma anche di hobby e svago… ed anche se ad un primo sguardo non sembra, uno dei più grandi problemi di Impero è proprio la cittadinanza passiva. Cosa mi ha convinto a prendere la cittadinanza? All’ inizio non conoscevo cosa fossero le micronazioni e quindi pensavo che Impero fosse un gioco, tant’è vero che mi sono presentato come Principe di Salerno…e quando ho capito che non si trattava di un gioco ma di una realtà ho deciso comunque di buttarmi nella mischia, e posso dire che sono felice di essere diventato imperiale. Dal 16 luglio 07 ho iniziato i miei rapporti di amicizia con diversi cittadini, che si sono rafforzati con il passare dei mesi ed ho imparato ad amare l’Impero.” PSICOPATICO E. “Essere imperiale per me significa appartenenza. Essere imperiale per me è una questione etnica. Essere imperiale per me è una questione culturale. Essere imperiale per me è una questione politica. Essere imperiale per me è una questione sociale. Essere imperiale significa riconoscersi nell'identità che in questa micronazione si è formata nel tempo, un'identità culturale, sociale e politica. Significa appartenere ad una nazione, ad una comunità, ad un popolo. Significa condividere una stessa cultura e gli stessi interessi con la mia gente. Essere imperiale significa amare la libertà, la possibilità di ogni individuo di scegliere liberamente cosa fare della propria vita, della propria libertà e della propria proprietà ed allo stesso tempo rispettare che qualsiasi altro fratello imperiale possa vedersi garantito lo stesso sacro diritto naturale. Essere imperiale significa concepire lo stato per contratto, nato dall'adesione libera e spontanea di individui e non dall'imposizione coercitiva. Essere imperiale significa rispettare profondamente gli altri animali ed i loro diritti inviolabili, rinunciando ad ottiche speciste ed antropocentriche. Essere imperiale significa rispettare l'ambiente, convivere con la natura prendendo esclusivamente ciò che serve senza distruggere e abusare. Significa rispettare la tradizione monarchica, accettare gli aspetti meritocratici e democratici e le istituzioni che li rappresentano. Comprendere che lo stato deve limitarsi ad amministrare la nazione senza mai intromettersi nella sfera privata del cittadino, quindi capire che lo stato esiste per difendere tutto ciò che è sancito dalla nostra Costituzione, la quale è il vincolo che tiene unita la nostra micronazione. Significa rispettare la comunità, accendandone tutte le diverse persone che la compongono e che ad essa si rapportano nel modo a loro più congeniale, sia esso individualista o sociale. Significa accettare una distinzione sociale, basata su quanto una persona faccia per la nazione: riconosciamo l'onore ed il valore a coloro che lottano e lavorano per l'Impero e per tutto ciò che fa parte della sua essenza, ai patrioti. Essere un imperiale significa avere una cultura e interessi comuni con la mia gente. Significa appartenenza, significa riconoscersi in un'etnia. Significa avere un'identità. Significa non dimenticare che siamo Imperiali e rivendicare sempre il nostro sacrosanto diritto a vivere da Imperiali. Essere imperiali, per me, significa credere e lottare per questo grande sogno chiamato Micronazione Sovrana Impero. "Esser imperial" per me signifika appertiner. "Esser imperial" per me es un question etnik. "Esser imperial" per me es un question kultural. "Esser imperial" per me es un question politika. "Esser imperial" per me es un question socal. Esser imperial signifika recognoscer se in le identitate que in ista mikronation se es formate in le tempore, un identitate kultural, socal e politika. Illo signifika appertiner a un nation, a un kommunitate, a un populo. Illo signifika posseder le mesme kultura e le mesme interesses con mi jente. Esser imperial signifika amar le libertate, le possibilitate de omne individuo de selijer liberemente kosa facer de su vita, de su libertate e de su proprietate e in le mesme tempore respektar que qualkunque altere fratre imperial potea haber garantite le mesme sakre derekto natural. Esser imperial signifika konciper le stato per kontrakto, que nasce dal adesion libere e spontanee de individuos e non dal imposition e dal koercition. Esser imperial signifika respektar profundemente le altere animal e le inviolabilitate de lor derektos essential, abandonando optikas de superioritate e major importantia de un spece, komo cella human, respekto a un altere. Esser imperial signifika respektar le ambiente, konviver kon le natura prendendo solmente cello que es necesse sin destruer e abusar. Esser imperial signifika respektar le tradition del monarkia, acceptar le aspektos demokratik e del meritokratia e le institutiones que los representa. Esser imperial signifika komprender que le stato debe limitar se a administrar le nation sin unquam intromitter se in le kampo private del citatano, inde komprender que le stato existe per defender toto cello que es sancite da nostre Konstitution, que es le ligamine que tene unite nostre mikronation. Esser imperial signifika respektar le kommunitate, acceptando totas le diverse personas qui la kompone e que a illas se relata in le modo a illos plus kongruo, sia illo individual o socal. Esser imperial signifika acceptar un distinktion socal, basate su quanto un persona face per le nation: nos rekognosce le honor e le valor a cellas personas que lukta e labora per le Impero e per toto cello que face parte de su essentia, al patriotas. Esser un imperial signifika haber un kultura e interesses kommun kon mi jente. Esser imperial inde signifika appertiner, esser imperial signifika rekognoscer se in un etnia. Esser imperial signifika haber un identitate. Esser imperial signifika anque non oblidar que nos es Imperial e revindikar semper nostre sakrosankte derekto de viver da Imperial. Esser imperial, per me, signifika kreder e luktar per isto grande sonio que nos klama Mikronation Soveran Impero.”
DIVISION OF PUBLIC HEALTH State of Wisconsin 608-266-1251 Department of Health and Family Services Bureau of Communicable Diseases and Preparedness Recommendations for Controlling the Spread of Community Associated Methicillin Resistant Staphylococcus aureus (CA MRSA) Among Students and Athletes October, 2007 CA MRSA is a bacterium normally carried in the nose or
March 2009 Product Liability Alert U.S. Supreme Court rules no federal preemption for prescription drug labels In a long-awaited decision, on March 4, 2009, in Wyeth v. Levine, the United States Supreme Court found by a 6 to 3 vote, that the Food and Drug Administration’s approval of a warning label on a prescription drug did not preempt state law tort claims. This case i