clinica. L’uso più consolidato al momento del test indiagnostica è infatti la diagnosi di esclusione di trombosi
LINEE GUIDA SULL’IMPIEGO
venosa profonda o embolia polmonare (tromboemboliavenosa, TEV). In tale situazione non interessa al clinico
CLINICO DEL D-DIMERO
sapere se un valore è normale o patologico riferendosi aduna popolazione sana, come per altri test, bensì se si può
Cristina Legnani, Gualtiero Palareti, **Domenico Prisco,
escludere che il paziente abbia una TEV. A questo scopo
per il Sottocomitato Emostasi del CISMEL**.
sono stati identificati livelli decisionali per ogni sistemadiagnostico, che permettono di identificare pazienti con
U.O. di Angiologia e Malattie della Coagulazione,
alta probabilità di essere indenni da patologia trombotica.
Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna; * Dip. di
I due tipi di cut-off (limite superiore dell’intervallo di
Area Critica Medico-chirurgica, Centro Trombosi,
riferimento e livello decisionale per TEV) vengono
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, Firenze.
calcolati su popolazioni diverse (soggetti sani vs soggetticon sospetta TEV) e possono perciò non coincidere.
** P.M. Mannucci (Milano), Coordinatore; A. Tripodi
Inoltre, mentre il primo ha un significato fisiopatologico,
(Milano), Segretario; N. Ciavarella (Bari); G. Lippi
l’altro ha un importante valore decisionale in ambito
(Verona); C. Manotti (Parma); G. Palareti (Bologna);
D. Prisco (Firenze); F. Rodeghiero (Vicenza).
Sia l’intervallo di riferimento che il livello
decisionale per TEV sono strettamente dipendenti dalla
Corrispondenza a Gualtiero Palareti
metodica e dal kit utilizzato. Mentre il limite inferiore di
Dir. U.O. di Angiologia e Malattie della Coagulazione
normalità è intorno a 0, quello superiore oscilla fra 50 e
500 ng/ml. È da precisare che il valore di 500 ng/ml sia
come cut-off per la diagnosi di TEV che come limite
Tel. 051636-3420/3530/4775; Fax. 051341642
superiore normale è comune a diversi kit del commercio . È noto che non è possibile paragonare valori ottenuti con
sistemi diversi poiché esistono differenze anche moltomarcate tra i diversi kit commerciali, da cui derivanodiversi intervalli di riferimento e diversi limiti decisionali.
Questo non esclude ovviamente che ci possano essereconcordanze nel significato clinico dei risultati ottenuti in
Il D-dimero è un prodotto di degradazione della
fibrina stabilizzata da legami crociati covalenti. La suapresenza nel sangue dipende dall’attivazione della
Condizioni fisiologiche che si associano ad
coagulazione con formazione di fibrina, sua
aumento del D-dimero
stabilizzazione per azione del fattore XIII (attivato dalla
Il livello di D-dimero può essere aumentato in
trombina) e successiva proteolisi da parte del sistema
numerose condizioni fisiologiche e patologiche (vedi
fibrinolitico . Ha un peso molecolare di circa 180000
Tabella 1). I livelli di D-dimero in soggetti sani sono stati
dalton e un’emivita in vivo di circa 4-6 ore . Il D-dimero è
recentemente oggetto di specifica valutazione . Non sono
rilevabile in bassa concentrazione nel sangue di soggetti
state descritte differenze in base al sesso, se si esclude il
sani, il che indica l'esistenza di uno stato di equilibrio fra
periodo gestazionale (vedi oltre). Il D-dimero è spesso
la formazione di fibrina e la sua lisi anche in condizioni
elevato nei soggetti anziani, presumibilmente in rapporto
fisiologiche. La concentrazione del D-dimero aumenta in
alla minore mobilità e all’aterosclerosi. Tuttavia, si tratta
tutte le circostanze, specifiche o aspecifiche, associate o
di un aumento che si rileva dopo i 65 anni mentre non è
caratterizzate da fibrino-formazione e fibrinolisi. La
sicuro un aumento progressivo con l’età nei giovani.
concentrazione di D-dimero in vivo riflette lo stato
Recentemente è stato riferito, in una popolazione anziana
equilibrio della bilancia emostatica ed è quindi
multietnica, che la razza nera presenta livelli aumentati di
caratterizzata da spiccata variabilità intraindividuale, sia in
D-dimero . È da ricordare che nell’età neonatale i livelli di
soggetti sani che in pazienti affetti da patologie di vario
D-dimero sono aumentati. Nell’ambito di uno stesso
genere. I principali determinanti della concentrazione
individuo sono state poi riportate modeste variazioni
plasmatica del D-dimero sono: l’entità della formazione e
deposizione di fibrina stabilizzata, l’entità dell’attivazione
In gravidanza l’aumento progressivo del
del sistema fibrinolitico con formazione e azione della
D-dimero esprime uno stato di ipercoagulabilità
plasmina e infine la clearance dei prodotti di degradazione
fisiologico in tale condizione. Al terzo trimestre si
possono osservare livelli fino a 5 volte superiori rispetto aivalori pre-gestazionali e livelli alterati persistono
Intervallo di riferimento e livello decisionale
frequentemente per alcune settimane dopo il parto.
Poiché è possibile rilevare la presenza di
Infine va considerato il caso di aumento del
D-dimero anche nel plasma di soggetti sani, per ogni
D-dimero in soggetti clinicamente sani senza la presenza
sistema di misurazione esiste un intervallo di riferimento o
di condizioni note per associarsi ad aumentati livelli .
range di normalità. Ma non è questo quello più utile in
Questo fenomeno può essere più rilevante con i test al
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Tabella 1 Condizioni in cui è stato osservato un aumento del D-dimero nel plasma
Gravidanza fisiologica e patologica (incluso il puerperio)
Infezioni (in particolare sepsi da Gram negativi)
Crisi emolitiche nell’anemia falciforme
Emorragie subaracnoidee ed ematomi sottodurali
Malattie infiammatorie croniche (es. LES, artrite reumatoide)
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lattice di tipo classico ed è dovuto a interferenze nel
verso i quali gli anticorpi monoclonali sono diretti. La
sistema da parte di proteine plasmatiche, anticorpi nei
composizione di questa miscela di prodotti di
confronti di antigeni animali, emolisi, sostanze
degradazione non solo è diversa da un paziente all’altro,
cross-reagenti, farmaci e loro metaboliti .
ma può anche variare nel tempo nello stesso paziente. Insostanza, lo stesso anticorpo può avere diversa
Fattori di variabilità del livello di D-dimero
immunoreattività verso D-dimeri presenti all’interno di
Oltre al tipo di test impiegato, anche altre
variabili condizionano il livello di D-dimero misurabile in
Un secondo problema riguarda la scelta del
un paziente con un processo trombotico in atto. Le
calibratore, che è ovviamente molto difficile dato che
principali sono: le dimensioni del trombo, l’età del
nessun calibratore potrà riflettere l’eterogeneità della
trombo, il potenziale fibrinolitico, l’eventuale terapia
miscela di prodotti di degradazione della fibrina presenti
anticoagulante e l’esistenza di altri depositi di fibrina. È
nel plasma. In generale vengono utilizzati due diversi tipi
ovvio che più grande è un trombo, maggiore è la
di calibratori: D-dimero purificato o prodotti di
deposizione e conseguente lisi della fibrina. Tuttavia
degradazione della fibrina ottenuti tramite digestione
questo è valido per un trombo attivo mentre con il passare
plasminica. Nel primo caso i risultati sono espressi in
dei giorni il fenomeno di nuova deposizione e lisi di
unità di D-dimero e nel secondo in unità
fibrina può rallentare, condizionando una minore
fibrinogeno-equivalenti (FEU); una unità FEU
formazione di D-dimero . Come già accennato, anche uno
corrisponde grossolanamente a due unità di D-dimero.
“stato ipofibrinolitico” può ridurre la produzione di
Anche se poco rappresentativo della eterogeneità della
D-dimero a parità di altre condizioni . La terapia
miscela di prodotti di degradazione presente nei campioni
anticoagulante, sia con eparina che con anticoagulanti
di plasma, il primo tipo di calibratore dovrebbe consentire
orali (vedi oltre), riduce la formazione e deposizione di
una migliore comparabilità dei risultati tra metodi diversi,
fibrina e dunque anche i livelli di D-dimero . Infine
visto che la molecola è molto meglio definita. Questo però
depositi di fibrina sia intravascolare (in particolare
può non essere sempre vero perché delle differenze nella
aneurismi ma anche lesioni aterosclerotiche) che
immunoreattività possono verificarsi durante i processi di
extravascolare (ad esempio neoplasie) possono essere
purificazione. Il secondo tipo di calibratore è largamente
fonte di prodotti di degradazione della fibrina . Fra le
usato in quanto è più simile alla miscela di D-dimero
varie condizioni elencate nella Tabella 1 alcune meritano
presente nel plasma. La sua preparazione è però piuttosto
un breve commento. Interventi chirurgici e traumatismi
complessa e le operazioni di digestione con plasmina
maggiori si accompagnano usualmente ad aumentati livelli
devono essere strettamente standardizzate per ottenere una
di D-dimero. In queste condizioni, durante le quali
buona comparabilità tra lotti diversi. In conclusione la
generalmente viene eseguita una profilassi antitrombotica,
scelta del tipo di calibratore e le modalità di preparazione
la misurazione del D-dimero per eventuali sospetti
sono un fattore di variabilità tra sistemi di misura diversi.
diagnostici di TEV o CID raramente è utile, in quanto i
Un terzo problema riguarda il tipo di anticorpi
livelli sono già di base solitamente aumentati.
monoclonali utilizzati. La diversa reattività nei riguardidei prodotti di digestione della fibrina presenti in circolo
dei differenti anticorpi monoclonali può generaredifferenze importanti. Anticorpi differenti possono infatti
Problemi nella standardizzazione dei metodi
reagire in modo diverso con lo stesso prodotto di
Recentemente si sono resi disponibili numerosi
metodi per il dosaggio del D-dimero. Uno dei problemiprincipali di questo dosaggio è rappresentato dalla
Tipi di metodi per il dosaggio del D-dimero
difficoltà della standardizzazione dei diversi metodi.
Nonostante i numerosi tentativi fatti, una possibilità di
I metodi ELISA classici su micropiastra sono
standardizzazione sembra essere ancora lontana . Ne
stati utilizzati dai primi studi clinici che hanno
consegue che la comparazione dei risultati ottenuti con
valutato il valore del dosaggio del D-dimero nella
metodi diversi è impossibile e che ogni risultato è del tutto
dimostrato una sensibilità e un valore predittivo
negativo sufficientemente elevati per l’impiego
standardizzazione dei diversi metodi disponibili dipende
da parecchie cause. Uno dei problemi principali è
diagnostiche per la TEV. Sfortunatamente, questi
l’eterogeneità dell’analita stesso. Il D-dimero isolato è
metodi non possono essere usati per campioni
presente in realtà in quantità piuttosto piccola nell’ambito
singoli e non si adattano quindi ad essere
dei prodotti di degradazione della fibrina misurabili in
impiegati in situazioni d'emergenza.
circolo; la maggior parte del D-dimero è infatti contenuta
Successivamente, sono stati messi a punti due
in frammenti più grandi (DD/E, YD/DY, YY/DXD),
diversi formati di metodi ELISA che possono
all’interno dei quali il D-dimero è variamente
essere utilizzati per campioni singoli e possono
rappresentato anche dal punto di vista dei siti antigenici.
essere disponibili in qualsiasi momento. Il primo
Inoltre questi frammenti frequentemente si aggregano in
è il metodo VIDAS (bioMerieux) che fornisce
complessi che possono limitare l’accessibilità agli epitopi
risultati in circa 35 min ed è semi-automatico;
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l’unico inconveniente è che la sua esecuzione
(Cardiac Reader, Roche Diagnostics). In teoria,
richiede uno strumento dedicato. Il secondo è un
questo metodo ha grosse potenzialità in quanto il
metodo di immunofiltrazione, in cui gli anticorpi
risultato non è soggettivo; purtroppo i dati
sono adsorbiti su una membrana permeabile
disponibili riguardo l’accuratezza di questo
(NycoCard, NycoMed). La lettura può essere
metodo nell’esclusione di TEV sono ancora
visiva ma anche oggettiva attraverso l’impiego di
pochi. L’ultimo metodo proposto è invece un
un lettore dedicato; quest’ultima è ovviamente da
preferirsi in quanto elimina la variabilità tra
(Simplify D-Dimer, Agen); non necessita di
osservatori generata dalla lettura visiva.
strumentazione avendo un endpoint visivo. Anche in questo caso i risultati circa il suo
Metodi di agglutinazione semiquantitativi
impiego nelle strategie diagnostiche di TEV sono
Sono i sistemi più semplici ed economicamente
ancora scarsi. Malgrado l'interpretazione visiva
convenienti; sono rapidi e non richiedono
possa far prevedere una certa variabilità
strumentazione. Poiché però la lettura è visiva, è
inter-osservatore, i dati attualmente disponibili
inevitabile una certa variabilità tra osservatori nel
dimostrano una buona riproducibilità del metodo
Sono metodi fotometrici o turbidimetrici di più
recente introduzione [Tinaquant (Boehringer
La TEV, termine che include sia la trombosi
Mannheim), Sta Liatest (Diagnostica Stago), IL
venosa profonda (TVP) che l’embolia polmonare (EP), è
test (Instrumentation Laboratory), BC D-Dimer
una condizione potenzialmente fatale e frequente sia in
(Dade Behring), Turbiquant (Dade Behring),
pazienti ambulatoriali che in quelli ospedalizzati. La TVP
MDA (Organon Teknika)]. Sono stati disegnati
consiste in un’occlusione completa o parziale di un tratto
del sistema venoso profondo, più spesso quello degli arti
inferiori. Frequenti sono le complicanze emboliche che ne
richiedono strumenti dedicati. Normalmente i
possono derivare (embolie polmonari anche nel 50% dei
risultati sono disponibili in circa 5-10 min. Il
casi nell'arco di 3 mesi in assenza di un adeguato
principale vantaggio dell’impiego di questi
trattamento). L'incidenza annuale nella popolazione
metodi consiste nel fatto che il risultato è
generale di nuovi casi di TVP è stimata tra 1 e 2 casi per
osservatore-indipendente e che, nella maggior
ogni 1000 abitanti . Superata la fase acuta, compare con
estrema frequenza la cosiddetta "sindrome
automatici, si riducono altre fonti di variabilità.
post-trombotica" (o "post-flebitica”), condizione talvolta
Una certa cautela deve comunque esserci per
altamente invalidante, caratterizzata da dolore, edema
quanto riguarda la sensibilità analitica e il limite
cronico, distrofia e discromia cutanea e dalla frequente
insorgenza di ulcere trofiche croniche. La TVP ha
generalmente copre un range molto ampio, ma il
tendenza a recidivare, con episodi di riacutizzazione che
limite superiore del range di normalità e il cut-off
comportano un ulteriore rischio di EP ed aggravano la
(o livello decisionale) per l’esclusione di TEV si
trovano spesso nella parte bassa della curva dove
L’EP costituisce un’evenienza clinica a rischio
il segnale è più debole. Dato che il coefficiente di
vitale ed è sicuramente molto più frequente di quanto non
variazione è di solito più elevato alle basse
sia diagnosticata. Secondo un gruppo italiano, l’incidenza
concentrazioni, la riproducibilità per valori
di EP nelle nostre regioni si aggira intorno a 100 nuovi
prossimi al cut-off deve essere verificata
casi per 100.000 abitanti . Essa è la causa principale di
morte nel 10% dei decessi intra-ospedalieri e contribuisceall’esito negativo per un altro 10% dei casi . Sebbene non
vi siano certezze a questo proposito, si stima che la
Ne esistono di vario tipo, alcuni anche di
mortalità raggiunga il 30% qualora l’EP non sia trattata;
recentissima introduzione. Hanno il vantaggio
mentre, una volta che la terapia sia applicata
che possono essere eseguiti al letto del paziente
tempestivamente, la mortalità è molto bassa 2.5% .
(point of care testing) senza l’ausilio dellaboratorio. Il primo ad essere introdotto sul
L’iter diagnostico di tromboembolia venosa
mercato è stato il SimpliRED (Agen) che è un
I sintomi e segni clinici che fanno sorgere il
metodo di agglutinazione di emazie. Il test è
sospetto di TVP sono rappresentati da: dolore a riposo e/o
molto rapido ma la lettura della agglutinazione è
alla deambulazione, dolore alla dorsiflessione del piede
visiva e quindi è stata riportata una certa
(segno di Homans), edema, iperestesia cutanea,
variabilità inter-osservatore . Più recentemente si
arrossamento ed altre alterazioni del colorito cutaneo,
è reso disponibile il metodo Cardiac D-Dimer
presenza di un reticolo venoso cutaneo. Va però precisato
(Roche Diagnostics) nel quale la lettura si esegue
che questi segni e sintomi non sono affatto specifici e
con l’ausilio di uno strumento portatile dedicato
pertanto il sospetto su base clinica di TVP deve essere
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sempre confermato da risultati di test diagnostici oggettivi.
risultato di questo genere non è affatto frequente, in
Occorre infatti considerare che i soggetti che presentano
quanto nei pazienti spesso si associano altre alterazioni
sintomi e segni compatibili con una TVP sono molto
cardio-respiratorie che producono quadri simili a quelli
numerosi (4-5 per ogni 1000 abitanti), ma solo pochi (in
dell’EP. Anche per questa diagnostica, la misurazione del
genere 1 su 5) hanno effettivamente una TVP, mentre gli
D-dimero è emersa come il più utile marker di laboratorio.
altri sono affetti da altre alterazioni (più soventemuscolo-scheletriche o cutanee), i cui sintomi sono
Applicati alla diagnostica delle tromboembolie
sovrapponibili a quelli della TVP. Ciò crea un evidente
venose, i metodi per il dosaggio del D-dimero hanno
problema di accuratezza diagnostica, al fine di trattare
un’elevata sensibilità, ma bassa specificità e sono utilizzati
appropriatamente solo quelli che hanno effettivamente la
per il loro alto valore predittivo negativo, cioè servono
trombosi. Per questi motivi è indispensabile adottare una
solo per escludere (in caso di risultato normale), ma non
procedura diagnostica standardizzata, che utilizzi metodi
per confermare (in caso di risultato alterato) una diagnosi
obiettivi e sensibili, e che consenta di confermare o
In un paziente con sintomi e segni riferibili a
Requisiti necessari dei metodi per il dosaggio
TVP di un arto inferiore è indicato utilizzare mezzi
D-dimero per l’impiego nelle strategie
diagnostici non invasivi e tra questi la ultrasonografia per
diagnostiche di tromboembolia venosa
compressione (CUS) ha dimostrato alta sensibilità
Nella Tabella 2 sono riportati i valori (media
(97-100%) e specificità (97-100%) per la TVP prossimale
ponderata e range) di sensibilità, specificità, valori
(dalla vena poplitea inclusa in su), ma è risultata molto
predittivo negativo (VPN) e positivo dei metodi
meno sensibile per le vene del polpaccio e pertanto non
attualmente disponibili per il dosaggio del D-dimero
può escludere con certezza la presenza di trombosi distali
impiegati per l’esclusione di TEV in pazienti
isolate(cioè limitate alle vene profonde del polpaccio:
ambulatoriali. In questa rassegna sono state escluse tutte le
tibiali anteriori, tibiali posteriori e peroniere) . Le TVP
pubblicazioni in cui erano stati arruolati pazienti
distali isolate possono, anche se più raramente, essere
ricoverati, nei quali il livello del D-dimero è
fonte di emboli; il loro rischio embolico aumenta però
frequentemente aumentato per cause diverse dalla
fortemente quando il processo trombotico si estende, fino
presenza di TEV. Negli studi dove sono stati arruolati
ad interessare le vene profonde prossimali. Studi relativi
anche o solo pazienti ospedalizzati, i valori di sensibilità
alla storia naturale delle TVP distali hanno dimostrato che
sono soddisfacenti, ma la specificità è molto più bassa
l'estensione prossimale accade solo nel 20-30% dei casi ed
rispetto a quella ottenuta in pazienti ambulatoriali. Quindi
in genere avviene entro 7 giorni dalla comparsa dei primi
l’impiego del D-dimero in pazienti ricoverati ha valore
sintomi; nei rimanenti casi, la TVP distale o va incontro a
molto limitato a causa dell’elevato numero di falsi positivi
risoluzione spontanea (20-30%) o persiste più a lungo. Per
questi motivi l'immediata anticoagulazione è da
Come si può osservare nella Tabella 2, sono
considerare indispensabile nelle TVP prossimali, ma non
attualmente disponibili in commercio metodi rapidi,
nel sospetto di TVP distale. In quest’ultimo caso,
quantitativi, automatizzabili e utilizzabili su campioni
l'approccio diagnostico consigliato e validato nella
singoli che hanno dimostrato un’accuratezza diagnostica
letteratura scientifica è quello di riesaminare dopo qualche
almeno pari a quella dei metodi ELISA classici. È
giorno (in genere da 5 a 7) i pazienti per i quali sia stata
evidente che per utilizzare questi metodi nelle strategie
esclusa una TVP prossimale, ma nei quali non è possibile
diagnostiche di TEV è necessario stabilire un valore di
escludere una TVP distale. Lo scopo della rivalutazione di
cut-off specifico (o livello decisionale) per il metodo
questi pazienti è poter diagnosticare tempestivamente
impiegato. Ciò implica che i risultati ottenuti con un
l’eventuale propagazione prossimale del trombo e quindi
sistema non possono essere trasferiti ad un altro e che ogni
iniziare il trattamento anticoagulante. In alcuni studi
metodo deve essere valutato nell'ambito di studi clinici
clinici , che hanno adottato questa strategia diagnostica
specifici. Come già detto, il livello decisionale può non
coinvolgendo oltre 2000 pazienti, l’incidenza di
coincidere con il limite superiore del range di normalità.
complicanze nei mesi successivi è risultata estremamente
La scelta del metodo da utilizzare dipende anche
bassa (0.7%; 95% LC 0.3-1.2). In questi studi è stato però
dal ruolo che questo test occupa nella strategia diagnostica
necessario ripetere l’indagine CUS in un numero rilevante
scelta. Ad esempio, se il dosaggio del D-dimero è
di casi (mediamente 0.8 per paziente), comportando un
utilizzato senza altre indagini è indispensabile che la
notevole carico di lavoro e di disagio per numerosi
sensibilità del metodo sia il più vicino possibile al 100%,
pazienti. Per limitare questo sovraccarico di lavoro,
onde evitare falsi negativi. Se invece il D-dimero è usato
riducendo il numero di pazienti da riesaminare, sono state
in combinazione con la valutazione della probabilità
proposte e validate alcune strategie diagnostiche basate sia
clinica e/o un’indagine strumentale, allora è possibile
sulla valutazione della probabilità clinica pre-test che
utilizzare un metodo con sensibilità inferiore. Un’altra
sulla misurazione del D-dimero, sfruttando l’alto valore
questione importante è la scelta di utilizzare un metodo
semiquantitativo di agglutinazione. Ci sono buone
Per quanto riguarda la diagnosi di EP, la sua
evidenze che inducono a sconsigliare l’impiego di tali test,
presenza è difficile da escludere a meno che la scintigrafia
che hanno mostrato una sensibilità troppo bassa per poter
polmonare e/o la TAC spirale non risultino negative. Un
escludere con sicurezza la presenza di TEV.
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Tabella 2 Valori (media ponderata e range) di sensibilità (SE), specificità (SP), predittivo negativo (VPN) e predittivopositivo (VPP) per la presenza di TEV di diversi metodi per il dosaggio del D-dimero. Sono stati considerati solo ilavori in cui sono stati arruolati pazienti ambulatoriali. LD = valore minimo/massimo del livello decisionale utilizzato
Metodi di agglutinazione semiquantitativi
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Riteniamo inoltre che dovrebbero essere preferiti
per il valore predittivo positivo, occorre ribadire che al
metodi oggettivi e quantitativi. I risultati ottenuti in studi
momento attuale non vi è alcuna indicazione che
clinici con metodi che si basano su una lettura visiva sono
giustifichi l’uso del test in tal senso: indipendentemente
infatti difficilmente trasferibili alla realtà quotidiana, dove
dall'entità dell'incremento del livello del D-dimero non è
le condizioni operative sono molto meno rigorose. Se si
possibile attribuire a ciò il valore probante della presenza
opta per metodi di agglutinazione quantitativi è infine
di TEV. Infatti, i livelli di D-dimero aumentano, anche in
importante porre molta attenzione alla curva di
misura molto rilevante, ogni volta che si formi fibrina in
calibrazione. In questi metodi il valore corrispondente al
qualsiasi sede e che questa sia degradata dalla plasmina.
livello decisionale è spesso posizionato nella parte bassa
Pertanto, bisogna attenersi all’utilizzo diagnostico del test
della curva di calibrazione, vicino al limite di rilevamento,
per il suo alto valore predittivo negativo. Le situazioni
in una zona dove il segnale è più debole e più elevato può
patologiche nelle quali sono presenti livelli aumentati di
quindi essere il coefficiente di variazione. La possibilità di
D-dimero sono numerose. Pertanto la specificità e quindi
dosare elevati valori di D-dimero senza l’impiego di
l’efficienza diagnostica del test nell’escludere una TEV
pre-diluizione non è un elemento determinante nella scelta
nei pazienti ospedalizzati, è fortemente ridotta a causa dei
del metodo da utilizzare per la diagnostica di TEV . Può
però essere utile qualora il test venga utilizzato per altriscopi (es. diagnosi di CID). Possibilità di “falsi negativi”
Nel valutare i risultati del D-dimero per la
I requisiti che un metodo per il dosaggio del
diagnostica di TEV occorre tener presente la possibilità di
D-dimero dovrebbe possedere per essere utilizzato ai fini
incontrare dei “falsi negativi”. Il primo motivo per avere
dell’esclusione di TEV possono essere così riassunti:
falsi negativi risiede nell’impiego di metodi scarsamente
sensibili e/o nell’erronea determinazione del valore del
alta sensibilità e valore predittivo negativo
livello decisionale. Benchè l’insorgenza di TEV si
accompagni all’aumento del D-dimero, è stata dimostrata
una relazione inversa tra i livelli di D-dimero e la durata
dei sintomi. La concentrazione del D-dimero tende infatti
a ridursi se il paziente presenta sintomi da diversi giorni al
momento dell'osservazione , riducendosi ad un quarto del
risultati affidabili e riproducibili nel range
valore iniziale già dopo una o due settimane . Inoltre, il
livello di D-dimero tende a ridursi dopo l’inizio della
possibilità di eseguire test singoli in qualsiasi
terapia antitrombotica (con eparina o anticoagulanti orali),
per cui il test può risultare non alterato, se il paziente
viene esaminato quando la terapia è già stata iniziata . L’accuratezza del test sarà quindi maggiore se il soggetto
Problemi nell’impiego del D-dimero per la
viene esaminato dopo pochi giorni dall’inizio dei sintomi
diagnostica della tromboembolia venosa
e quando ancora non è stato sottoposto a trattamenti
Come si può osservare nella Tabella 2, anche in studi che
anticoagulanti. I livelli di D-dimero sono
abbiamo utilizzato lo stesso metodo per il dosaggio del
significativamente più elevati in presenza di TEV estesa
D-dimero sono stati trovati valori di sensibilità,
(TVP prossimale, embolia polmonare), rispetto a trombosi
specificità, valore predittivo positivo/negativo molto
limitate (TVP distali isolate) . Piccoli trombi possono
diversi. Queste differenze sono dovute a varie cause,
perciò associarsi ad aumenti modesti del D-dimero e
legate soprattutto alle condizioni sperimentali ed anche
quindi la loro identificazione può sfuggire se il D-dimero
alle caratteristiche della popolazione studiata. Il primo
è l’unico/primo test nella strategia diagnostica di TEV.
problema è che i diversi studi hanno utilizzato metodidiagnostici per la TEV molto diversi (flebografia, CUS,
Il D-dimero nell’ambito delle diverse strategie
ecc); inoltre la prevalenza della TEV è molto diversa, ed è
per la diagnosi di tromboembolismo venoso
noto che il valore predittivo negativo è più elevato nel
La diagnosi di TEV, sia TVP che EP, si basa
caso in cui la prevalenza sia più bassa.
sull’uso integrato di diversi strumenti diagnostici: a) il
Anche le caratteristiche dei pazienti sono
grado di probabilità clinica che categorizza l’entità del
rilevanti: l’età, la durata dei sintomi, l’estensione del
rischio di presenza di TEV; b) la determinazione del
processo trombotico, un’eventuale terapia anticoagulante
livello di D-dimero, che se normale consente di escludere
già iniziata al momento dell’osservazione, sono tutti
la presenza di un processo trombotico; c) la CUS, specie
fattori che possono determinare importanti variazioni. I
quella semplificata per l’esclusione della TVP prossimale
livelli di D-dimero tendono ad aumentare in modo
(viene impiegata anche nell’iter diagnostico della EP) e d)
significativo con l’età . Ne consegue che la sensibilità dei
indagini per l’EP quali la scintigrafia polmonare o la TC
test tende a rimanere invariata, ma la specificità si riduce
considerevolmente . È stato dimostrato che i livelli di
D-dimero sono anche correlati positivamente con
diversa collocazione a seconda della strategia diagnostica
l’estensione del processo trombotico . Nonostante alcune
seguita; l’individuazione del metodo di dosaggio più
segnalazioni circa la possibilità di utilizzare il D-dimero
idoneo può variare di conseguenza . Le strategie proposte
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Figura 1. Flow-chart schematica che rappresenta la determinazione del D-dimero come
Figura 2. Flow-chart schematica che rappresenta il ruolo della determinazione del D-
dimero dopo un primo accertamento specifico per TVP risultato negativo
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Figura 3. Flow-chart schematica che rappresenta il ruolo della determinazione del D-dimero integrata con la valutazione della probabilità clinica e con ulteriori accertamentispecifici (se indicati)
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Tabella 3 Valutazione della probabilità clinica pre-test per sospetta trombosi venosa profonda (TVP) degli arti inferiorisecondo quanto proposto e validato da Wells e collaboratori
(Se sintomi bilaterali valutare arto più sintomatico)
- Neoplasia in atto (terapia in corso, o nei precedenti 6 mesi)
- Paralisi, paresi o recente immobilizzazione di un arto inf.
- Recente allettamento > 3 gg o chirurgia maggiore (entro 4 sett.)
- Dolorabilità lungo il decorso del sistema venoso profondo
- Gonfiore del polpaccio, 3 cm > controlaterale (10 cm sotto la tuberosità
tibiale)- Edema improntabile (più accentuato nell’arto sintomatico)
- Circolo collaterale superficiale (non vene varicose)
- Diagnosi alternativa (verosimile quanto quella di TVP)
Classi di probabilità secondo il punteggio totalizzato e stima della rispettiva incidenza di TVP
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Va detto però che lo studio ha utilizzato un metodo
qualitativo rapido per la determinazione del D-dimero
(Instant I.A.), oggi non più disponibile.
Un analogo impiego del D-dimero si è rivelato
negativa o scintigrafia polmonare non diagnostica
utile anche in caso di sospetta EP dopo che una
Determinazione del D-dimero integrata con
scintigrafia polmonare perfusionale e ventilatoria si era
la valutazione della probabilità clinica e
dimostrata non diagnostica . In questo caso il riscontro di
conseguenti ulteriori accertamenti (quando
D-dimero normale consente di evitare di sottoporre il
paziente ad ulteriori accertamenti diagnostici.
a) Iniziale determinazione del D-dimero per escludere il
c) Determinazione del D-dimero integrata con la
valutazione della probabilità clinica e conseguenti
La strategia basata sull’esecuzione iniziale del
dosaggio del D-dimero, per poi sottoporre alla CUS (o atest per la diagnosi di EP, se del caso) solo i casi con test
positivo ed escludere da ulteriori accertamenti e
Sebbene la diagnosi clinica di TVP non sia
dall’anticoagulazione quelli con test negativo, è stata
affidabile, la valutazione della probabilità clinica riveste
recentemente adottata in un ampio studio prospettico di
una grande importanza nella procedura diagnostica di
gestione di pazienti con sospetta TEV . Questo studio ha
TVP. Due studi hanno dimostrato che la probabilità
coinvolto oltre 900 pazienti ambulatoriali consecutivi che
clinica di TVP può essere valutata con accuratezza, sia
si sono presentati al Dipartimento d’Emergenza
utilizzando uno score formale (vedi Tabella 3), sia un
dell’Ospedale Cantonale di Ginevra per il sospetto di TVP
metodo empirico . Sebbene vi siano alcune differenze non
e/o EP (vedi Figura 1). Il primo approccio è stato quella
trascurabili tra i due metodi [una maggiore percentuale di
della determinazione del D-dimero tramite il metodo
pazienti è attribuita alla classe di bassa probabilità con lo
ELISA rapido (VIDAS, bioMerieux). Un risultato normale
score di Wells (59%) rispetto al metodo empirico (27%)],
escludeva la presenza di TEV mentre valori alterati
la prevalenza di TVP nei pazienti classificati con bassa,
comportavano ulteriori accertamenti (CUS o scintigrafia
media ed alta probabilità è stata sostanzialmente simile
polmonare innanzitutto, fino alla flebografia o angiografia
con i due metodi, intorno al 3-10%, 15-30% e > 70%
polmonare). Il metodo per il D-dimero impiegato in
questo studio ha dimostrato una sensibilità e un VPN del
Numerosi studi recenti hanno dimostrato che il
98.2% e 98.4% rispettivamente. Il rischio di complicanze
riscontro di D-dimero normale in soggetti ambulatoriali
trombotiche a distanza di tre mesi in coloro che erano stati
con sintomi di TVP di un arto inferiore e con una bassa
esclusi da ulteriori indagini grazie ad un D-dimero
probabilità clinica consente di escludere con sicurezza la
risultato negativo è stato del 2.6% (95% LC 0.2-4.9).
TVP, senza bisogno di procedere ad ulteriori accertamenti, anche quando sia impiegato un metodo qualitativo rapido
b) Determinazione del D-dimero dopo un primo
(SimpliRED), eseguito al letto del paziente . Sebbene il
accertamento specifico negativo (Figura 2)
SimpliRED sia meno sensibile dei test ELISA, viene
Il dosaggio del D-dimero nell’ambito di questa
considerato adeguato per escludere con sicurezza la TVP
strategia diagnostica per il sospetto di TVP ha lo scopo
in soggetti che abbiano una bassa prevalenza di TVP sulla
principale di selezionare i casi che devono essere
base della valutazione della probabilità clinica .
ricontrollati con CUS qualche giorno dopo (di solito 3-7
Questa procedura diagnostica è stata validata da
giorni) una prima indagine CUS negativa, che esclude una
numerosi studi clinici di management. In particolare, nello
TVP prossimale, ma non una possibile TVP distale
studio di Kearon et al. solo uno dei 177 pazienti (40% del
isolata, che può essere la fonte di alterazione dei valori del
totale) attribuiti alla classe con bassa probabilità clinica e
D-dimero. In questi casi vi è indicazione ad eseguire la
D-dimero negativo, ha avuto la dimostrazione di TVP nei
seconda CUS che dovrebbe essere in grado di
tre mesi successivi. Questo studio ha perciò dimostrato
diagnosticare tempestivamente l’estensione prossimale di
che il VPN della suddetta procedura diagnostica
(esclusione di TVP in soggetti con bassa probabilità
Questa strategia è stata validata da numerosi studi
clinica e D-dimero negativo) può raggiungere il 99%
clinici di management in pazienti con sospetta TVP . La
Figura 2 illustra l’algoritmo che impiega il dosaggio del
D-dimero in seguito a CUS negativa in pazienti
l’accertamento vascolare non invasivo (la CUS) ai soggetti
ambulatoriali con sospetta TVP di un arto inferiore . La
con D-dimero positivo e/o probabilità clinica intermedia o
validità di questa strategia è stata confermata da uno
alta, dopo aver escluso i soggetti con bassa probabilità
studio clinico che ha indicato una riduzione notevole del
clinica e D-dimero negativo, risulta la più valida in termini
carico di lavoro e del disagio dei pazienti, garantendo
di rapporto tra costo ed efficacia .
contestualmente una ottima efficacia clinica. Infatti, lanecessità della ripetizione della CUS dopo un primo
esame negativo si era ridotta dal 75% al 9.3%, mentre le
Anche in caso di sospetta EP, la valutazione della
complicanze trombotiche a tre mesi erano inferiori all’1%.
probabilità clinica riveste grande importanza; a questo
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scopo sono stati proposti e validati due diversi criteri . In
D-dimero in regime d'urgenza ha reso superfluo l’uso
un recente lavoro , una procedura analoga a quanto
contemporaneo degli FDP . È noto che nella CID si
esposto in precedenza è stata applicata in oltre 900
riscontrano pressoché regolarmente valori elevati di
pazienti esaminati per un sospetto di EP. In oltre 400 di
D-dimero associati a prodotti di degradazione del
questi pazienti l’EP è stata esclusa sulla base di una bassa
fibrinogeno, e la misurazione separata o combinata di tali
probabilità clinica e di D-dimero negativo (con
prodotti utilizzando metodi recenti raggiunge una
SimpliRED), senza bisogno di ulteriori accertamenti.
sensibilità diagnostica per la CID prossima al 100% .
Nell’arco dei tre mesi successivi si è verificato solo un
Cionostante, la determinazione del D-dimero in tale
caso di TEV nei 759 soggetti nei quali l’EP era stata
condizione clinica (dove peraltro il livello di D-dimero è
esclusa seguendo il protocollo diagnostico.
sempre alterato) non appare tradursi in utili indicazioniindividuali circa il trattamento più opportuno o per un
D-dimero e diagnosi di recidiva di trombosi venosa prossimale
In un paziente che sviluppa sintomi riferibili a
D-dimero, gravidanza e altre condizioni
TVP nell’arto controlaterale rispetto a quello di una
Come già detto, in gravidanza si registra
pregressa TVP, può essere applicata la stessa strategia
fisiologicamente un aumento progressivo del D-dimero, in
diagnostica raccomandata nei pazienti con storia clinica
quanto espressione dello stato di ipercoagulabilità che
negativa. In pazienti che hanno invece sintomi nello stesso
caratterizza tipicamente tale condizione. È stato segnalato
arto di una pregressa TVP, la conferma o l'esclusione di
che incrementi eccessivi possono caratterizzare alcune
un episodio trombotico è molto più difficile ed ha tuttora
patologie gravidiche come i ritardi di accrescimento, gli
ampi margini d’incertezza. Il dosaggio del D-dimero
aborti intrauterini, le gestosi ipertensive e la preeclampsia
appare particolarmente utile in questa condizione clinica
. Tuttavia, l’impiego di tali risultati al fine di orientare la
al fine di escludere la diagnosi di recidiva in caso di
diagnosi o il trattamento di queste complicanze nei singoli
risultato normale. Il valore della determinazione del
soggetti è tuttora problematico e non codificato.
D-dimero è comunque da considerare in relazione alla
Le cose non sono diverse per altre condizioni
tempestività del controllo rispetto all’insorgenza dei
(chirurgia maggiore, traumatologia, infezioni e sepsi,
neoplasie, epatopatie), in cui può coesistere un certo gradodi coagulazione intravascolare con conseguente aumento
D-dimero e valutazione del rischio di recidiva
del D-dimero. In tali situazioni la misurazione delD-dimero è priva di valore pratico specifico.
di tromboembolia venosa
Uno studio recente ha dimostrato che livelli
D-dimero e patologia cardiovascolare
normali di D-dimero misurati dopo la sospensione dellaterapia anticoagulante orale effettuata per una precedente
a) D-dimero come marker di malattia aterotrombotica
TEV hanno un alto VPN per recidiva di TEV . Più
Dalla fine degli anni ’80 si sono resi disponibili numerose
recentemente, tale alto VPN per recidiva è stato
osservazioni che indicano l’esistenza di una associazione
confermato in particolare in pazienti il cui precedente
tra livelli di D-dimero e rischio di manifestazioni cliniche
evento di TEV era stato di tipo idiopatico ed anche nei
di malattie cardiovascolari . Studi retrospettivi hanno
soggetti portatori di condizioni trombofiliche congenite .
dimostrato tale associazione in pazienti con sindrome
Questi risultati suggeriscono il potenziale contributo della
coronarica acuta ed infarto miocardico. Tuttavia è noto
misurazione del D-dimero nel determinare l’ottimale
che il D-dimero aumenta nelle condizioni associate a
durata della terapia anticoagulante orale nel singolo
danno vascolare, cosicché è impossibile in questi studi
paziente, al fine di prevenire una recidiva trombotica. È
distinguere la causa dall’effetto. Negli ultimi anni sono
attualmente in corso uno studio prospettico policentrico
stati invece pubblicati risultati di studi prospettici che
promosso dalla FCSA (Federazione dei Centri di
hanno aumentato l’interesse per il D-dimero come
Sorveglianza degli Anticoagulati) al fine di verificare
Nel Physicians’ Health Study (studio caso-controlloprospettico condotto su un campione molto consistente dimedici americani), soggetti con livelli di D-dimero al
limite superiore (>95° percentile) della distribuzione
normale avevano un rischio di successivo infartomiocardico, ad un follow-up di 5 anni, doppio (RR 2.02)rispetto a quelli con livelli più bassi, anche se questo
D-dimero e CID
effetto non era indipendente dai livelli dei lipidi . Nel
Caerphilly Study il D-dimero è risultato un indicatore di
fisiopatologici è stato accennato al classico ruolo del
rischio indipendente per eventi coronarici ad un follow-up
D-dimero nella diagnostica della CID, ove di fatto questo
di 61 mesi in una popolazione generale maschile di mezza
nuovo test ha sostituito i vecchi metodi per gli FDP, con
età del Galles, mostrando una discreta proporzionalità fra
alcuni vantaggi pratici, ma in un procedimento diagnostico
entità dell’aumento e gravità del rischio (RR 3.5 fra il
che non è sostanzialmente diverso rispetto al precedente .
quintile superiore e quello inferiore) . Lo stesso studio ha
L’estesa disponibilità in laboratorio dei test per il
dimostrato che tale ruolo predittivo si osservava anche in
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un sottogruppo di soggetti che avevano già avuto
stratificazione e nella gestione clinica dei pazienti con
manifestazioni cliniche di coronaropatia . Analogamente
in oltre 600 pazienti con arteriopatia perifericacaratterizzata da claudicatio intermittens arruolati
b) Possibile utilità clinica del D-dimero nella
nell’Edinburgh Artery Study, i livelli di D-dimero sono
stratificazione di pazienti con patologia cardiaca
risultati predittivi non solo della progressione della
Recentemente la misurazione del D-dimero è stata
malattia vascolare, ma anche di futuri eventi coronarici
proposta come marker diagnostico precoce di ischemia
[RR a un anno 4.4 fra il quintile superiore e quello
coronarica in pazienti con dolore toracico . In uno studio
inferiore e RR a 6 anni 1.50 fra il terzile superiore e
prospettico su pazienti consecutivi presentatisi in
quello inferiore ] e stroke . Studi trasversali indicano
Dipartimento di emergenza con dolore toracico, i livelli di
inoltre un’associazione diretta fra D-dimero ed entità di
D-dimero superiori a 500 ng/ml avevano valore
stenosi delle carotidi e delle arterie periferiche in soggetti
diagnostico indipendente per infarto miocardico (OR 6.4,
clinicamente sani e di stenosi coronariche in pazienti con
con ampi limiti di confidenza). Come sottolineato
angina stabile e pregresso infarto miocardico .
dall’editoriale che accompagnava il lavoro , si tratta di
Recentemente uno studio caso-controllo condotto
uno studio con molti limiti, con dati del tutto preliminari
nell’ambito del Cardiovascular Health Study su una
ottenuti su un piccolo campione, che ben difficilmente
popolazione sana di 5201 anziani (età > 65 anni) di ambo i
potranno avere una applicabilità clinica. Alcuni studi,
sessi ha confermato un ruolo indipendente del D-dimero
peraltro con risultati disomogenei, hanno valutato
come fattore predittivo di rischio di infarto miocardico e
l’utilizzazione del D-dimero ai fini della prognosi a breve
di morte coronarica ad un follow-up medio di 29 mesi per
termine in pazienti con sindromi coronariche acute .
livelli superiori al valore mediano dei soggetti esaminati.
Tuttavia, la disponibilità di strumenti diagnostici precoci,
Una recente metanalisi degli studi precedentemente citati
quali la mioglobina, e maggiormente specifici, quali la
ha dimostrato un’associazione tra livelli di D-dimero nel
determinazione delle proteine del complesso delle
terzile superiore della distribuzione e cardiopatia
troponine, limita considerevolmente il significato e l'utilità
clinica di questo test nella stratificazione di pazienti con
Successivamente uno studio italiano ha anche segnalato la
sospetta ischemica miocardica acuta.
possibilità che il dosaggio del D-dimero effettuato
In pazienti con cardiopatia ischemica e aneurisma
precocemente dopo un ictus ischemico possa esser di aiuto
ventricolare i livelli di D-dimero sono significativamente
nello stabilire la natura dell'evento, in quanto ictus di
aumentati rispetto ai pazienti senza aneurisma e tali livelli
natura cardioembolica sarebbero associati a valori di
possono essere normalizzati dal trattamento con
D-dimero più elevati rispetto a quelli di natura
anticoagulanti orali . In questi casi il D-dimero potrebbe
aterotrombotica o lacunare. Peraltro questa segnalazione
essere utile nell' identificare i candidati al trattamento
non ha al momento alcuna possibilità di applicazione nella
anticoagulante, anche se questa ipotesi non è stato ancora
Il ruolo del D-dimero come marker di rischio vascolare
Diversi studi sono stati condotti sulle variazioni del
non sembra essere semplicemente l’effetto della sua
D-dimero nei pazienti con fibrillazione atriale (FA). Nel
correlazione con i livelli di fibrinogeno. Si ritiene
complesso la FA cronica si accompagna ad uno stato
piuttosto che un aumentato turnover della fibrina possa
protrombotico testimoniato dall’aumento di fattori quali
giocare un ruolo determinante nella progressione della
fibrinogeno, marker di generazione (F1+2, TAT) e di
malattia arteriosa e/o nell’insorgenza di trombosi
attività trombinica (fibrinopeptide A) e D-dimero . La
ostruttiva . Ulteriori studi hanno dimostrato l’esistenza di
cardioversione a ritmo sinusale può diminuire
un comportamento diverso fra sessi, in quanto il valore
l’attivazione emostatica con una sostanziale riduzione del
prognostico del D-dimero appariva più significativo per
D-dimero anche se questo non è stato confermato in un
recente studio . Nei pazienti sottoposti a procedura di
Aumentati livelli di D-dimero probabilmente riflettono
ablazione con radiofrequenza, il D-dimero aumenta
una maggiore attivazione della coagulazione. A sostegno
transitoriamente forse a causa dell’attivazione
di tale interpretazione sono la correlazione positiva con i
dell’emostasi indotta dal trauma tissutale .
livelli di alcuni marker di attivazione della coagulazione,
Nei pazienti con FA, la terapia anticoagulante orale
quali il frammento 1+2 della protrombina (F1+2), i
mantenuta in range terapeutico (INR 2-3) determina una
complessi trombina-antitrombina (TAT), la Thrombus
riduzione dei valori di D-dimero nel plasma; regimi
Precursor Protein, ed il fibrinopeptide A, nonché il fatto
terapeutici inferiori al target ottimale s'associano a
che un trattamento con anticoagulanti orali si associa ad
variazioni più modeste , così come la terapia con aspirina
una riduzione dei livelli di D-dimero in pazienti con
esercita un'influenza nulla o modesta (88).
Da notare che i pazienti con FA parossistica presentano
In conclusione, il ruolo del D-dimero come indicatore di
livelli di D-dimero intermedi fra quelli dei fibrillanti
rischio cardiovascolare appare fondato; ciononostante, la
cronici e dei pazienti in ritmo sinusale con caratteristiche
mancanza di studi clinici rilevanti che abbiano dimostrato
cliniche simili . Anche nei pazienti con stenosi mitralica i
con certezza l'esistenza un rapporto tra concentrazione
livelli di D-dimero sono aumentati, ma tale aumento è
plasmatica del D-dimero e riduzione del rischio limita
maggiore in quelli fibrillanti . Nei pazienti con protesi
tuttora l'utilizzo di questo ausilio diagnostico nella
valvolari cardiache meccaniche i livelli di D-dimero,
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probabilmente correlati ad insufficiente anticoagulazione,
Francalanci I, Comeglio P, Liotta AA, Cellai AP,
sono risultati predittivi di eventi tromboembolici .
Fedi S, Parretti E, Mello G, Prisco D, Abbate R.
In conclusione, lo studio del D-dimero ha condotto ad
D-dimer concentrations during normal pregnancy,
importanti progressi nelle conoscenze fisiopatologiche in
as measured by ELISA. Thromb Res 1995; 78:
diverse patologie di interesse cardiologico e la
misurazione di questo parametro ha un potenziale
Roller RE, Lahousen T, Lipp RW, Korninger C,
interesse clinico nella selezione di pazienti a maggior
Schnedl WJ. Elevated D-dimer results in a
rischio trombotico. Sono necessari peraltro altri studi che
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dimostrino il significato di questo parametro nel processo
decisionale applicato al singolo paziente. Al momento la
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misurazione del D-dimero in pazienti cardiologici e/o con
malattia aterotrombotica a fini diagnostici (esclusa la
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